Il reportage della seconda giornata del Vintage Festival 2013.
Parte col botto la seconda giornata di questa gustosissima manifestazione padovana; non solo vintage e non solo abiti: al primo piano una carrellata di mostre ed esposizioni di oggetti di inesauribile fascino: gli occhiali Carrera, mostrati al pubblico in piccole teche di vetro come vere e proprie opere d’arte, ripercorrono le linee e le forme degli anni ottanta e settanta.
Epoi una selezione fotografica veramente eccezionale: un gustosissimo assaggio del lavoro di Jamel Shabazz, il fotografo che ha documentato lo street style di Brooklyn, i suoi protagonisti, ragazzini afro-americai e portoricani magri, con i jeans a vita altissima e le ragazze con grandi occhiali e calzini inamidati. Una documentazione fedele, divertente ed estremamente interessante.
E sempre parlando di fotografia altrettanto interessante è il lavoro fotografico di Iacopo Pasqui per Leica Uncommontine; trentasei scatti di ambienti famigliari ed estranei teneri e amari, piccoli oggetti un poco usurati dal tempo, frigoriferi e poster slabbrati, il tutto ripreso con clinica precisione e un’eccezionale brillantezza del colore.
Proseguendo ci si imbatte nella straordinaria collezione che A.N.G.E.L.O ha costruito negli anni con pezzi unici di Missoni; un’occasione unica per guardare da vicino la raffinatezza formale e cromatica della storica maison di moda, che ha incentrato la sua storia e la storia della moda italiana sulla maestria della lavorazione nella maglieria.
Un altro gigante della moda italiana ha esposto alcuni suoi iconici capispalla: bomber di pelle con inserti di jeans e montone, una collezione che Diesel che propone nel rispetto della sua tradizione visiva. La tecnologia dei filati, dei lavaggi e un occhio sempre attendo alla cultura contemporanea sono ingredienti fondamentali per un’azienda che è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e tendenze.
Eterogeneità propria del Vintage Festival prevede che di fianco ai grandi nomi della moda italiana ci siano anche sperimentazioni visive di tutt’altro taglio: Vibrazioni Art Design propone con coraggio ed ironia il concetto del riutilizzo cestivo: ogni ammaccatura, graffio e imperfezione che contribuisce a formare la personalità del materiale rendendolo unico.
Ultimo ma non ultimo Hamilton, fondata nel 1892 in Pennsylvania. Una mostra di rara qualità, Hamilton come spirito Americano e l’ineguagliabile precisione delle tecnologie svizzere. Famosa per il suo design innovativo, Hamilton ha uno stretto rapporto con Hollywood, i cui prodotti appaiono in oltre 400 film. Il marchio vanta, inoltre, una grande tradizione aeronautica. Hamilton fa parte del gruppo Swatch, il maggior produttore e distributore mondiale di orologi, con ben 160 sedi di produzione in Svizzera.