The Comeback of Pins and Patches
Ricoprirci di toppe e spillette per indossare la nostra bacheca social

PATCH & PINS
LO STATUS ATTACCATO
SULLA GIACCA
C’era un tempo in cui la ricerca del patch o della pin ideale sfiorava il rito religioso.
Si trattava di pure esplorazione, quasi un’avventura da Indiana Jones per tutto coloro che accaparrarsi il patch più bello della band più alternativa o la spilletta con la frase o il disegno più giusto particolare significava svoltarsi la giornata e costruirsi una nuova immagine, quasi mitologica o eroica, tassello dopo tassello, come un mosaico di icone, riferimenti e chicche assortite.
Il possessore di una macchina per produrre spillette, poi, era visto come un ingegnere del Cern, inarrivabile e a sua volta leggendario, per non parlare poi dei patch introvabili se non a qualche concerto o in qualche negozio di abiti di seconda mano.
Luoghi o eventi dove dovevi esserci per forza.
DA GUCCI A VALENTINO
IL PATCH NON È PIU’ SOLO
UNDERGROUND
Era un’epoca analogica, senza internet, dove la ricerca e lo scambio passavano per lo sguardo, il tatto, il passaparola. Una liturgia quasi esoterica dove serpeggiavano tutte le subculture urbane immaginabili, in una contaminazione continua.
Era un’epoca pre-social, in cui patches and pins erano piccoli messaggi, utilizzati come specie di status di Facebook, per parlare di sé e per comunicare gusti e identità.
Oggi, completamente sdoganato ed emancipato dal mondo underground e streetwear, il patch è approdato alle maison di moda che ne hanno fatto un qualcosa di super posh. Basti pensare a Gucci e alle sue tigri iper quotate o Valentino e i cuori rock’n’roll da atelier.
O ancora all’invasione di super bomber con i logoni, i ricami giapponesi e iper chic. Alla fine la scelta di una spilletta o di un patch, e il gioco di accumulo o di accostamenti, divengono proprio il gesto fondamentale, l’elemento decisivo che rende unica la nostra giacca di denim o i nostri shorts.
GUARDARE UNA GIACCA COME SCORRERE
UNA BACHECA DI FB O UNA BOARD
DI PINTEREST
Positivi, super cinici o mega nerd, patch e spillette si appropriano di Pinterest e Istagram e comunicano attraverso un linguaggio post teenager, traducendo in piccoli micromondi stati d’animo, prese di posizione o semplicemente appartenenze a nicchie e piccole tribù urbane.
E si finisce così di guardare una giacca un po’ come scorrere la bacheca di Facebook o una board di Pinterest, parlando di noi, creando il proprio stile, comunicando con il mondo.