FVOFF @ Parco della Musica

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12 Settembre 2021 | 21:00

opening DJ ALADYN

SALOTTI OPEN AIR /BOTANIC COCKTAILS/ FOODPOINT GOURMET / PERFORMANCE ART

IN COLLABORAZIONE CON

GLI OSPITI

Aladyn

Dj Aladyn inizia nel 1995 la sua esperienza radiofonica, a Radio Capital con Dj Angelo e Nicola Savino e nello stesso anno vince il Trofeo Nazionale Dj Trip.
Nel 1997 si aggiudica il terzo posto al campionato italiano DMC e con Dj Myke fonda ” MENINSKRATCH” il progetto che vede i due Dj’s come veri e propri musicisti del giradischi, nel frattempo continua l’esperienza radiofonica ma questa volta a Radio Station One con Marco Mazzoli e Andrea Monta.
Nel 1999/2000 accompagna Jovanotti nel “CapoHorn Tour”,un’esperienza che gli permette di girare tutta l’Europa e di misurarsi con il grande pubblico e i grandi live.
Nel 2000 in team con Dj Myke e Dj Yaner si piazza al secondo posto nel campionato italiano ITF TEAM a Bologna.
Nel 2000/2001 con Dj Myke, Dj Yaner e Dj Franky B vincono il titolo italiano DMC TEAM,partecipando per due anni consecutivi alle finali mondiali a Londra.
Approda a Radio Deejay nel 2002 e ci resta fino ad oggi dove è responsabile tecnico di due programmi: Tropical Pizza con Nikki e B-Side con Alessio Bertallot e collabora tutti i venerdì alla rubrica P-funk nel programma Pinocchio con La Pina.
Nel 2003 sempre con Dj Myke si piazza al secondo posto del campionato europeo ITF EASTERN HEMISPHERE a Praga e lavora come Dj resident nel programma comico ” Zelig” su Italia 1.
Nel 2004 gira nuovamente l’Italia, questa volta al fianco di Saturnino, con “Bass To The Bones Tour”.
Nel 2005 diventa parte del progetto musicale “The Reverse” con il quale pubblica un album edito da Copasetik Recordings di Londra, prodotto da Jon Sexton e mixato nello studio inglese “Abbey Road”.
Grazie alle ottime critiche e alle positive recensioni sulla stampa di settore per “The Reverse”, il gruppo si aggiudica le aperture del tour italiano dei Prodigy nel 2005 e nel 2006 si esibiscono ad Umbria Jazz.
Sempre nel 2006 collabora al progetto Rezophonic di Mario Riso, un disco che vede tutti gli artisti della scena rock italiana uniti in una raccolta di fondi per la costruzione di pozzi d’acqua in Africa.

OPENING: SAMUEL DJ SET, Parco della Musica

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SAMUEL 4

SAMUEL, L’ESPLORATORE DEL SUONO CHE PARLA L’ALFABETO ELETTRONICO.

Se il mondo fosse una discoteca-labirinto sapremmo a chi chiedere di entrare. I fan avranno capito il riferimento al pezzo del 2000 Disco Labirinto, ideale a tratteggiare una personalità in costante esplorazione. Quella di Samuel Romano, semplicemente Samuel per chi è cresciuto con i Subsonica. Lui con chi è cresciuto? Con Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè e Paolo Conte nella testa. Da adolescente entra nella prima discoteca e scopre la techno. Allora che cosa fa un esploratore? Anche quando sembra impossibile cerca un collegamento, una via per fondere insieme la profondità dei cantautori e la vitalità della nuova musica elettronica.

Nell’estate del 1996, con il chitarrista Max Casacci e il tastierista Boosta decide che il nome “Amici di Roland” non descrive al meglio l’identità del gruppo. Nascono i Subsonica. Da lì parte un viaggio ultraventennale che, un disco dopo l’altro, eleva la band torinese al rango di pilastri del nostro rock elettronico. La voce di Samuel scandisce le “nuove ossessioni” dei giovani tra i Novanta e i Duemila, affamati di un sound diverso, melodico e al contempo dissonante, utopico e distopico insieme. In mezzo tanti riconoscimenti, dai TRL Awards al Premio Italiano della Musica fino ai prestigiosi MTV Europe Music Award.

Nella sua carriera di frontman e dj Samuel collabora con tanti artisti: Antonella Ruggiero, l’indimenticato Franco Battiato, i Linea 77, Cristina Donà, il side project Motel Connection dove imbracciando una chitarra esplora inediti tappeti sonori.

Solista dal 2016, ha sperimentato la tv sul palco di Sanremo (dopo la prima volta con i Subsonica) e si è riscoperto nella veste di giudice a X-Factor. A inizio 2021, quattro anni dopo l’album Il Codice della Bellezza, pubblica Brigatabianca.

Un ritorno alle origini, perché come ha più spesso dichiarato “l’elettronica è il mio alfabeto”. In questo linguaggio ritrovato la bandiera è un simbolo potentissimo. Quello che pianta l’esploratore, quando arriva alla meta.


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