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Ideato da

Stefano Seletti non è solo un quarantenne umile ma eccentrico, è anche l’erede di una delle aziende che hanno costruito la memoria quotidiana del design e dell’arredo in Italia. Nuova generazione e nuova strategia: la Seletti che vendeva pentolini da latte in Cina si trasforma in qualcosa di nuovo e innovativo, senza snaturare la genuinità e la semplice filosofia dell’azienda.

Due filiali ufficiali: una in Nord America e una in Cina. Un laboratorio creativo interno, il Selab, e collaborazioni d’autore con artisti e designer internazionali. Il risultato?

L’imprenditore della porta accanto porta i suoi umili prodotti ad essere esposti al MoMa di New York.

Il matrimonio artistico e commerciale con Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, creatori di Toiletpaper, il magazine di sole immagini che è divenuto brand per cui Seletti ha deciso di riprodurre oggetti di uso comune alla stregua di un eccentrico merchandising.

Maioliche da sballo. Design dall’attitudine pulp, sguardo cosmopolita e dall’anima democratica. L’impronta pop incontra il minimalismo ironico e inquietante di Toiletpaper, tra piatti con dita mozzate e tazze con lo sturalavandino, il risultato è una collezione divertente e audace dal successo planetario. Oggetti di culto per pochi eletti? No. Prodotti a prezzi contenuti e materiali umili – plastica e latta – malgrado le decorazioni irriverenti.

Toiletpaper è una rivista di sole immagini fondata nel 2010 da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Esplorando le molteplici possibilità di vivere oltre le pagine, le foto pubblicate sono state applicate a diversi prodotti e utilizzate in svariati mezzi di comunicazione. Toiletpaper ha collaborato con prestigiose riviste ed istituzioni:

dalla gigantesca billboard dell’High Line di New York, alle luminose finestre parigine del Palais de Tokyo; da un’edizione speciale del quotidiano Liberation, alla “Carte Blanche” di Le Monde, alla fashion story nel numero di primavera del New York Magazine, fino alle colorate campagne con Kenzo.

Humor nero intinto in colori pastello: piatti, tazze, tovaglie, ciotole bicchieri, vassoi, oggetti che diventano supporti di immagini sgargianti e urlate con l’intento di essere economici e diffusi. La collezione conserva un fascino vintage, una patina retrò che sembra nascondere uno scherzo efferato: tazze e piatti che sembrano usciti dalla credenza di una cucina degli anni ’50 ma che nascondono in realtà la fantasia esplosiva di un genio creativo o la pazzia di un serial killer.

“Fin dall’inizio ci piaceva l’idea che Toiletpaper fosse un’etichetta applicabile a una vasta gamma di oggetti: riviste, libri, piatti, tazze e tovaglie. Pierpaolo ed io siamo come degli scienziati sadici: tutto intorno a noi può essere infettato dal virus TP, effettuiamo continuamente test su diversi campioni e studiamo i risultati, per far diventare Toiletpaper uno stile non solo fotografico”.

La prossima edizione avrà il piacere di ospitare Seletti wears Toiletpaper: una collaborazione d’accezione per poter ammirare e acquistare questi incredibili prodotti, forse eccessivi ma accessibili a tutti!

Il giovane patron Stefano Seletti sarà inoltre con noi come ospite della manifestazione per un incontro con il pubblico. Che dire… rimane sintonizzati con noi per scoprire le prossime novità del Festival.

Stay in the Loop!